La risposta allo stress consiste in un insieme di modificazioni emotive e fisiologiche che mettiamo in atto per rispondere e fronteggiare una situazione problematica percepita eccessiva.
La preoccupazione e l’ansia che sperimentiamo in determinate situazioni di pericolo sono emozioni altamente adattive, perché ci permettono di attivare il nostro organismo e attuare delle risposte che possono salvarci la vita. Esse, infatti, hanno l’effetto di stimolare la produzione di adrenalina e noradrenalina, gli ormoni del “attacco o fuga”, che permettono all’organismo prepararsi per affrontare un pericolo imminente: la pressione sanguigna e i battiti cardiaci aumentano d’intensità, il cuore pompa più sangue e quindi si ha una maggior irrorazione sanguigna di muscoli e cervello.
Questo, però, se le emozioni e l’attivazione fisiologica sono limitate ad un determinato momento. Quando, invece, si prolungano nel tempo possono comportare delle conseguenze che vanno ad condizionare il nostro benessere psicofisico.
Scopriamo ora cosa comporta una risposta allo stress prolungata nel tempo, sia a livello fisico e che a livello psicologico, e cosa possiamo fare per gestirla.
In cosa consiste la risposta allo stress?
Il tipo di risposta che viviamo alla situazione stressante e la sua intensità possono essere influenzati da più fattori. In particolare essa viene condizionata dal senso di responsabilità che percepiamo rispetto alla situazione vissuta, dal livello di vulnerabilità e di mancanza di sicurezza che sentiamo e dalla misura di controllo che pensiamo di avere o meno su ciò che ci sta accadendo.
Quando viviamo una situazione difficile, la risposta allo stress che attiviamo può comprendere un’ampia varietà di manifestazioni, tra le quali troviamo:
- disturbi del sonno,
- difficoltà di concentrazione,
- difficoltà di memoria,
- sensazione di affaticamento e mancanza di energie,
- irritabilità e irrequietezza,
- isolamento e chiusura,
- maggiore tendenza ad uso di alcol e droghe.
Quando, però, ci troviamo a dover affrontare condizioni che provocano livelli molto elevati di ansia e paura, possiamo anche trovarci ad attivare una risposta allo stress ancor più massiccia, che può progressivamente “espandersi”. Quando lo stress aumenta, infatti, può arrivare a coinvolgere più ambiti della nostra vita, andando a condizionare il nostro funzionamento. Tale risposta può essere caratterizzata da:
- flashback ricorrenti, ovvero immagini e memorie dell’evento che si impongono alla nostra mente anche se non lo desideriamo;
- stato di allerta quasi costante o che si attiva ogni volta che ci troviamo di fronte ad uno stimolo esterno che ci fa ricordare l’evento stressante;
- desiderio di evitare tutti i pensieri, sentimenti o situazioni che ci fanno entrare in contatto con ciò che ci provoca preoccupazione;
- pensieri e sentimenti negativi, che possono variare dallo sviluppare credenze e aspettative negative su di sé e sugli altri, fino a vivere un profondo senso di abbandono. Tutti elementi che, di conseguenza, possono scatenare nella persona un umore anche marcatamente depresso.
La risposta allo stress cosa comporta sul corpo?
Lo stress comporta numerosi effetti sul nostro corpo. L’ipotalamo, infatti, percepisce i segnali di preoccupazione come sinonimo della presenza di una minaccia. Questo va ad influenzare la produzione dei cosiddetti ormoni dello stress che, se attivati in determinati momenti critici ci permettono di reagire, ma se attivati con continuità possono comportare diversi sintomi fisici.
Tra le principali manifestazioni fisiologiche che la risposta allo stress può condizionare e provocare troviamo:
- tachicardia,
- ipertensione
- restrizione dei vasi sanguigni che comportano un minor apporto al cervello e al cuore di ossigeno e sostanze nutritive
- problematiche a carico del sistema digestivo, che possono significare mal di stomaco, ulcere, difficoltà digestive, reflussi gastrici, diarrea o stitichezza, nausee e vomito, colite ed infiammazioni intestinali. Lo stress, inoltre, attiva una maggior produzione da parte del fegato di zuccheri per avere a disposizione un maggior quantità di energia, fattore che può costituire un rischio per le persone che soffrono di diabete.
- Indebolimento del sistema immunitario, con conseguente predisposizione a febbre, raffreddore, herpes, allergie, affezioni cutanee;
- perdita di capelli;
- alterazioni del ciclo mestruale, dovute all’effetto che la risposta allo stress gioca sul sistema ormonale;
- obesità o perdita di peso, poiché spesso di fronte ad una sorta ansia emotiva si tende ad assumere una maggiore quantità di cibo calorico o, dall’altra parte, si prova inappetenza.
Una risposta allo stress eccessiva cosa può comportare a livello psicologico?
In situazioni che rappresentano una minaccia per il nostro benessere o per la nostra autostima tendiamo ad attivare una risposta cognitiva, emotiva e fisiologica che ci permette di affrontare la situazione che ci spaventa nel miglior modo possibile.
Tuttavia, quando questa risposta non viene disattivata una volta passato il pericolo, diventa maggiormente rigida ed inizia a coinvolgere tutto il nostro essere e ad influenzare i vari ambiti della nostra vita. Essa può, così, diventare causa di numerose problematiche anche a livello psicologico.
Una risposta allo stress non più funzionale, quindi, può portare a sviluppare nel tempo:
- disturbo post traumatico da stress
- Disturbo depressivo
- Disturbi d’ansia
- Problemi psicosomatici
- Disturbi alimentari
- Disturbi della sfera sessuale.
Come possiamo prenderci cura dello stress?
Per aiutarci a gestire la risposta allo stress che possiamo sviluppare di fronte ad una situazione che ci preoccupa, per prima cosa possiamo lavorare sui pensieri. In particolare su quali sono le valutazioni che facciamo riguardo alla situazione che ci troviamo a vivere e su noi stessi, responsabili delle emozioni che proviamo.
Una volta identificati potrebbe essere d’aiuto provare ad assumere una posizione più “oggettiva” e distaccata da essi. Provare, ad esempio, a pensare cosa un amico ci direbbe al riguardo o, al contrario, cosa noi diremmo ad un amico se si dovesse trovare nella nostra situazione.
Altro aiuto potrebbe essere rappresentato dal rallentare dai ritmi della vita quotidiana. Questo al fine di cercare di ritagliarsi dei momenti per prendersi cura di sè e dedicarsi ad attività piacevoli.
A livello comportamentale, invece, può essere d’aiuto lavorare con delle tecniche che aiutano ad abbassare l’attivazione fisiologica che caratterizza la reazione allo stress. Tra queste troviamo ad esempio il rilassamento (scopri gli eventi “Rilassamento in gravidanza” e “Rilassamento per mamme e bambini“), la mindfulness e il training autogeno.
L’EMDR (scopri di cosa si tratta), inoltre, ci può correre in aiuto soprattuto nelle situazioni in cui la reazione allo stress è dovuta ad un evento vissuto dalla persona come traumatico o fonte di livelli di emozioni così elevati da essere percepiti incontrollabili e difficilmente gestibili.
Vuoi leggere di più sui rimedi allo stress? Leggi anche “Rimedi allo stress: cosa possiamo fare?”.
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