L’ADHD è un disturbo pervasivo, in quanto coinvolge ed influenza vari ambiti della vita del bambino. L’alunno con ADHD, infatti, a causa dei sintomi tipici del disturbo (scopri cos’é l’ADHD), sviluppa un cattivo adattamento all’ambiente in cui vive. L’insegnante deve, quindi, considerare che il bambino che ha davanti si deve confrontare quotidianamente con le difficoltà dettate dall’ADHD e con quelle scolastiche che esso determina, ma non solo. L’alunno con ADHD, infatti, si trova spesso immerso in un clima familiare conflittuale e sperimenta difficoltà relazionali che non raramente sfociano in rifiuto ed emarginazione.
Tenendo conto di tutti questi aspetti, l’alunno con ADHD non potrà che costruire un’immagine di sé negativa, frequentemente correlata con lo sviluppo di diverse patologie in età adulta.
L’ADULTO E L’ADHD.
Il problema alla base dei vissuti problematici correlati all’ADHD, tuttavia, può essere spesso ricondotto all’adulto. Più nello specifico, vengono a ricoprire un ruolo centrale le attribuzioni che gli adulti di riferimento fanno rispetto ai comportamenti problematici che il bambino manifesta. La tendenza, infatti, è quella di ricondurre tali comportamenti alla volontà e all’intenzionalità del bambino e non al disturbo da cui esso è affetto. L’alunno con ADHD, infatti, viene spesso considerato dagli insegnanti come “svogliato”, “disturbante”, “cattivo”, “maleducato”. Questo tipo di attribuzioni aggiungono alle difficoltà che l’alunno con ADHD già sperimenta, un vissuto di incomprensione e solitudine.
Appare chiara quindi la necessità, quando ci si trova di fronte ad una condizione di ADHD, di accostare al trattamento focalizzato sul bambino stesso, anche un training per i genitori, nonché uno per gli insegnanti.
QUALE ESPERIENZA VIVE L’ALUNNO CON ADHD IN CLASSE?
L’alunno con ADHD in classe si trova a vivere quotidianamente un’esperienza altamente frustrante, di svalutazione e isolamento. Egli, infatti, non solo presenta difficoltà cognitive che rendono difficoltoso l’adempimento delle richieste provenienti dall’ambiente, ma anche difficoltà emotive e relazionali che complicano la situazione!
In particolare, l’alunno con ADHD presenta:
- difficoltà cognitive, che gli rendono complicato mantenere attenzione e concentrazione prolungata, gestire la memoria di lavoro, selezionare le informazioni rilevanti escludendo quelle superflue, pianificare la risoluzione di un problema e il lavoro per arrivare al soddisfacimento delle consegne. Tali difficoltà inoltre si traducono nell’incapacità di identificare ed adottare un metodo di studio che consenta di portare a termine un compito in modo autonomo.
- Impulsività e scarso controllo del comportamento motorio. L’alunno con ADHD si presenta come precipitoso, che non riesce a stare seduto e composto, a rispettare i turni, nonché goffo e con difficoltà nello svolgimento di attività motorie coordinate. Manifesta un significativo disordine sia sul foglio che nell’esposizione, oltre ad una marcata difficoltà nella pianificazione prima di parlare, scrivere o agire. Questi aspetti rendono altamente difficoltoso per l’alunno con ADHD riuscire a portare a termine un compito o adeguarsi a determinare regole scolastiche.
- I comportamenti problematici fin qui riportati, conducono a frequenti rimproveri da parte degli insegnanti, che attivano le difficoltà nella sfera emotiva sperimentate dall’alunno con ADHD. Tale disturbo, infatti, rende marcatamente problematica la gestione per il bambino dei “no”, delle attese e dei richiami che gli provengono dagli insegnanti. Queste situazioni provocano un senso tale di frustrazione che spesso sfocia in scoppi di rabbia, che diventano oggetto a loro volta di rimproveri e punizioni.
- Anche nel contesto classe, sono inoltre evidenti le difficoltà relazionali che l’alunno con ADHD vive. Riuscire a collaborare con gli altri, a rispettare le regole e le consegne diventa per i bambini affetti da tale disturbo un compito alquanto arduo. A questo si aggiunge la scarsa capacità di comprensione degli stati sia mentali che emotivi delle altre persone con cui entrano in relazione, a causa della quale interpretano negativamente tutte quelle situazioni che possono apparire neutre o ambigue. Conseguentemente si trovano a mettere spesso in atto una risposta di tipo aggressivo, con il risultato di ricevere rifiuto ed emarginazione da parte del contesto classe e dei pari.
- I continui fallimenti, uniti ai rifiuti e all’immagine di sé come cattivo studente, portano l’alunno con ADHD, in fine, a distaccarsi e a non investire sul profitto scolastico come strategia di difesa personale. Ciò che si verifica, quindi, sarà un’effettiva condizione di scarso impegno e di scarsa motivazione a sforzarsi in un contesto dal quale già si sa che se ne uscirà sconfitti.
Tale panoramica mostra quanto il contesto scolastico diventi invalidante per l’alunno con ADHD. Di conseguenza ciò che emerge è l’importanza che gli insegnanti che si trovano a dover lavorare con questi bambini siano formati ed informati, siano consapevoli di ciò che il proprio alunno vive quotidianamente e siano consapevoli dell’esperienza altamente frustrante che possono contribuire a fargli sperimentare. È necessario, quindi, che gli insegnanti siano consapevoli del ruolo che giocano all’interno della vita dei propri alunni.
L’IMPORTANZA DEL TEACHER TRAINING PER L’ALUNNO CON ADHD.
Un percorso di training per gli insegnanti, si configura quindi importante in quanto esso si pone gli obiettivi di:
-
- informare e far conoscere l’ADHD, le caratteristiche e le modalità di trattamento;
- fornire appositi strumenti di valutazione;
- presentare procedure di modificazione dei comportamenti problematici;
- fornire indicazioni su un’adeguata strutturazione dell’ambiente classe;
- suggerire strategie didattiche che vadano incontro ai bisogni specifici del disturbo trattato;
- aiutare gli insegnanti a potenziare le proprie risorse emotive al fine di apportare un miglioramento nella relazione con l’alunno;
- fornire indicazioni su come lavorare all’interno del contesto classe per favorire un’esperienza relazionale positiva del bambino con ADHD con i compagni.